Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/04/2018 Qui - Da qualche anno History, la rete di divulgazione storico e scientifica, ha deciso di puntare anche sulla fiction e sono usciti fuori prodotti televisivi molto interessanti, primo tra tutti l'ottimo Vikings, non dimenticando anche la discreta miniserie Radici. In questo caso, riportandoci ai tempi dei Templari, Knightfall, miniserie televisiva storica statunitense creata da Don Handfield e Richard Rayner (che vede tra i produttori anche Jeremy Renner), si gioca le sue carte sfruttando il fascino del Sacro Graal e seguendo le gesta di uno degli ordini cavallereschi più famosi al mondo, uno degli ordini più ricchi, potenti e misteriosi del Medioevo e della storia, a cui era affidato il compito di difendere la cristianità e la sua più preziosa reliquia (e altresì nascondere segreti capaci di distruggere interi imperi). La serie quindi entra in questo intrigante mondo, nelle loro battaglie in Terra Santa e soprattutto nel loro difficile rapporto con il re di Francia Filippo IV detto il Bello che sarà la causa della loro fine. Ma nel frattempo che il peggio dovrà avvenire, la miniserie si concentra sul Maestro dei Templari di Parigi Landry du Lauzon (Tom Cullen), un valoroso guerriero scoraggiato dai fallimenti dei Templari in Terra Santa (ovvero dalla caduta della città di Acri, l'ultima roccaforte) che è rinvigorito da notizie riguardanti il Santo Graal, riapparso in Francia. Parte così una missione di vita o di morte per ritrovarlo. Una missione che riserverà sorprese, anche perché Knighfall, cavalcando l'onda del momento del tema storico molto in voga sia sul piccolo che sul grande schermo, si pone e abbraccia (perdendo purtroppo spesso l'obbiettivo) anche cavalieri, amor cortese, società segrete e medioevo, per cui molto c'era sul piatto. Tuttavia il suddetto, che stando ai trailer si prospettava succulento (tra battaglie epiche, avventure esotiche e quant'altro), si è rivelato invece meno gustoso di quello che poteva essere. Giacché a conti fatti lo show non ha convinto fino in fondo, mostrandosi troppo simile ad altre produzioni e quindi prevedibile.
Infatti, tranne la stupenda sequenza iniziale ambientata ad Acri, la serie tv si concentra molto di più (forse troppo) sugli intrighi della corte francese e i misteri che avvolgono la sparizione del Sacro Graal. Cosa che non sarebbe necessariamente negativa, se non fosse per il fatto che inizialmente (per non parlare del finale in stile Beautiful) Knightfall assomigli più a un prodotto come I Tre Moschettieri che a un dramma storico sui Templari. Certo, con lo scorrere della visione, il tema principale dello show prende corpo e riesce anche a coinvolgere, ma la sensazione iniziale spiazza comunque lo spettatore. Spettatore che, seppur contento di vedere finalmente una serie con protagonisti i Templari (che mi hanno sempre affascinato, anche se nel mondo di Assassin's Creed li ho sempre odiati), visto che è un contesto poco trasposto e quindi pieno di opportunità (dopotutto l'idea di realizzare una serie tv è sicuramente interessante ma anche una grande sfida), e anche se nel complesso può ritenersi sufficientemente soddisfatto, deve purtroppo fare i conti, purtroppo come in "quasi" tutte le serie a sfondo storico, su alcuni aspetti negativi che non hanno giovato a favore della narrazione, piccole falle che potevano sicuramente essere evitate. Uno su tutti l'utilizzo di cliché visti e rivisti troppe volte, che hanno più di una volta rovinato la conclusione di molte puntate, ma soprattutto della comunque bellissima (ma melensa e ingiustificata stucchevole) ultima puntata. La serie infatti, standardizzandosi rispetto agli altri dramma storici che presentano intrighi di corte e persone avide di gloria e potere, che altresì non fa sentire per nulla l'intrigante ed affascinante ambientazione medievale, fa emergere luci ed ombre della produzione dello show.
Un show che per questo risulta poco originale e scontato, dando appunto una sensazione di già visto che non fa appassionare abbastanza alla trama principale. Tuttavia il fascino dei Templari investe comunque lo spettatore, soprattutto durante i combattimenti (dove viene fuori tutta la bellezza di questo ordine di cavalieri), vuoi per le caratteristiche armature, vuoi per quel senso di fratellanza che li unisce in battaglia, queste sequenze sono davvero riuscite, lasciando soddisfatti durante la visione. Questo perché la produzione ha (diligentemente) deciso di non fare quell'errore di usare l'esiguo budget solo per gli attori e le location (che qui in ogni caso sono di buon livello) che potevano togliere spazio alle scene di battaglia, che invece sono davvero belle ed avvincenti, grazie soprattutto al ritmo frenetico (dopo funzionali rallenty) della regia e agli attori capaci. Inoltre i costumi sono realizzati bene e attinenti al periodo, forse non perfettamente ma di certo non anacronistici come si poteva pensare. Anche se in questo senso bisogna precisare che in Knightfall l'accuratezza storica è comunque poca, seppur veniamo avvisati di questo all'inizio di ogni episodio, quindi non si può considerare ciò un difetto, semmai un'occasione persa (anche se in ogni caso difficile è verificare con certezza, anche perché non ci sono notizie certe di quello che è veramente successo). Ma comunque questa scelta, fatta probabilmente per favorire la narrazione, che, seppur molto dialogata, è sempre veloce (non proponendo punti morti), si fa, nonostante in alcuni passi la sceneggiatura pare forzata, come a dover giustificare (o preparare per forza) il colpo di scena o la svolta narrativa successiva, apprezzare.
Si evince insomma che Knightfall è una serie tv con potenzialità e sequenze veramente azzeccate, ma anche, come già anticipato, con tanti difetti che la penalizzano. Questo nonostante il valido cast (lo dimostrano i lavori precedenti degli attori, da Tom Cullen a Ed Stoppard che interpreta Filippo il Bello, fino a Jim Carter che interpreta Papa Bonifacio VIII e infine Olivia Ross che interpreta Giovanna di Navarra regina di Francia, attori appunto che non escono dal nulla ma che hanno già collaborato a grandi produzioni storiche come Downton Abbey e The Crown), che però rimane alla fine un po' in ombra perché non riesce ad emergere. I personaggi infatti agiscono forzatamente in funzione della sceneggiatura invece che in virtù della loro caratterizzazione, risultando così poco incisivi e penalizzando la prestazione attoriale degli interpreti. E rendendo altresì (o almeno in parte) vani gli sforzi fatti con il buon ritmo narrativo, le scene di battaglia e i costumi. Perché certo, i misteri presenti convincono lo spettatore a proseguire nella visione, ma non si viene mai effettivamente rapiti da ciò che scorre a schermo. Knightfall è quindi un'occasione persa (di certo non fallimentare), sia per il pubblico che per History, che non riesce nemmeno in questo caso (come già accaduto in altre occasioni, seppur in altre è riuscito comunque discretamente a fare bene) ad ottenere il successo riscosso con Vikings. Anche perché al contrario della straordinaria saga vichinga, l'uso (troppo) smodato degli enigmi (come spesso accade anche nei film, di cui però molte volte si potrebbe fare a meno) non è un fattore positivo di questa serie.
Ci sono riusciti con Il Codice da Vinci e con Il mistero dei Templari ma non funziona e non può funzionare per tutto. In più utilizzare espedienti scadenti e scontati come enigmi troppo inverosimili rende una bella storia la brutta copia di quello che si cerca di raccontare (anche perché uno, anche se si capisce a cosa vorrebbe riferirsi, rimane insoluto e non vedrà forse mai una soluzione, dato che la conferma di una seconda stagione non c'è ancora stata). Come ingiustificata e inverosimile è la scelta di utilizzare un ninja orientale esperto e super agile per risolvere la situazione al soldo degli antagonisti. Una presenza che a mio parere rovina la narrazione (e lo sceneggiato in sé) perché in pratica non ha senso, soprattutto visto il periodo storico e visto che l'utilizzo di questi personaggi avviene solo in certi film di serie B. Infine anche il voler sommare troppi elementi (anche se sull'argomento c'erano e ci sono infinite cose da raccontare, tuttavia sarebbe stato meglio non creare confusione sommandoli tutte volta per volta) non ha dato lustro a questa serie, una serie molto di genere, che potrebbe non piacere proprio per la sua lentezza nello sviluppo e che di certo, viste le altissime possibilità, poteva fare meglio. Certamente poteva evitare di "imitare" intrighi, trame e sotto-trame di altre migliori serial televisivi, soprattutto se non sicura di esser supportata da successive stagioni, altrimenti appunto lascia lo spettatore a bocca asciutta perdendo a ogni nuovo argomento di spessore e qualità. In ogni caso consiglio di vedere la serie (soprattutto a chi ama le storie antiche e gli approfondimenti storici legati alle leggende medievali) che a parte qualche scivolone, è gradevole e buona, con i suoi punti favore che superano di certo le note dolenti, dopotutto quello che non mancano sono l'azione (così come il ritmo), il sangue (abbastanza fluido), gli ammazzamenti, impiccagioni e decapitazioni (tante mani tagliate), la violenza, la vendetta, l'avidità, la lussuria e quant'altro, e non è poco. Voto: 6,5
Si evince insomma che Knightfall è una serie tv con potenzialità e sequenze veramente azzeccate, ma anche, come già anticipato, con tanti difetti che la penalizzano. Questo nonostante il valido cast (lo dimostrano i lavori precedenti degli attori, da Tom Cullen a Ed Stoppard che interpreta Filippo il Bello, fino a Jim Carter che interpreta Papa Bonifacio VIII e infine Olivia Ross che interpreta Giovanna di Navarra regina di Francia, attori appunto che non escono dal nulla ma che hanno già collaborato a grandi produzioni storiche come Downton Abbey e The Crown), che però rimane alla fine un po' in ombra perché non riesce ad emergere. I personaggi infatti agiscono forzatamente in funzione della sceneggiatura invece che in virtù della loro caratterizzazione, risultando così poco incisivi e penalizzando la prestazione attoriale degli interpreti. E rendendo altresì (o almeno in parte) vani gli sforzi fatti con il buon ritmo narrativo, le scene di battaglia e i costumi. Perché certo, i misteri presenti convincono lo spettatore a proseguire nella visione, ma non si viene mai effettivamente rapiti da ciò che scorre a schermo. Knightfall è quindi un'occasione persa (di certo non fallimentare), sia per il pubblico che per History, che non riesce nemmeno in questo caso (come già accaduto in altre occasioni, seppur in altre è riuscito comunque discretamente a fare bene) ad ottenere il successo riscosso con Vikings. Anche perché al contrario della straordinaria saga vichinga, l'uso (troppo) smodato degli enigmi (come spesso accade anche nei film, di cui però molte volte si potrebbe fare a meno) non è un fattore positivo di questa serie.
Ci sono riusciti con Il Codice da Vinci e con Il mistero dei Templari ma non funziona e non può funzionare per tutto. In più utilizzare espedienti scadenti e scontati come enigmi troppo inverosimili rende una bella storia la brutta copia di quello che si cerca di raccontare (anche perché uno, anche se si capisce a cosa vorrebbe riferirsi, rimane insoluto e non vedrà forse mai una soluzione, dato che la conferma di una seconda stagione non c'è ancora stata). Come ingiustificata e inverosimile è la scelta di utilizzare un ninja orientale esperto e super agile per risolvere la situazione al soldo degli antagonisti. Una presenza che a mio parere rovina la narrazione (e lo sceneggiato in sé) perché in pratica non ha senso, soprattutto visto il periodo storico e visto che l'utilizzo di questi personaggi avviene solo in certi film di serie B. Infine anche il voler sommare troppi elementi (anche se sull'argomento c'erano e ci sono infinite cose da raccontare, tuttavia sarebbe stato meglio non creare confusione sommandoli tutte volta per volta) non ha dato lustro a questa serie, una serie molto di genere, che potrebbe non piacere proprio per la sua lentezza nello sviluppo e che di certo, viste le altissime possibilità, poteva fare meglio. Certamente poteva evitare di "imitare" intrighi, trame e sotto-trame di altre migliori serial televisivi, soprattutto se non sicura di esser supportata da successive stagioni, altrimenti appunto lascia lo spettatore a bocca asciutta perdendo a ogni nuovo argomento di spessore e qualità. In ogni caso consiglio di vedere la serie (soprattutto a chi ama le storie antiche e gli approfondimenti storici legati alle leggende medievali) che a parte qualche scivolone, è gradevole e buona, con i suoi punti favore che superano di certo le note dolenti, dopotutto quello che non mancano sono l'azione (così come il ritmo), il sangue (abbastanza fluido), gli ammazzamenti, impiccagioni e decapitazioni (tante mani tagliate), la violenza, la vendetta, l'avidità, la lussuria e quant'altro, e non è poco. Voto: 6,5
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