Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/05/2018 Qui - Sembrava ormai finita con un finale che chiudeva definitivamente il corso degli eventi con lo scioglimento della squadra e della sezione (e un finale motoristico alla Jack Kerouac in stile Bruce Springsteen), soprattutto con l'abbandono del cast di Sullivan Stapleton e Philip Winchester, che avevano lasciato un po' l'amaro in bocca, visto che erano stati proprio loro e con il loro carisma (e tante altre ottime cose) a far diventare Strike Back la serie di riferimento in ambito action, invece un po' a sorpresa (e dopo quasi 3 anni) e abbastanza stranamente ecco tornare (su Sky Atlantic ad aprile scorso) con la quinta stagione (in verità la sesta, perché come già spiegato in occasione della recensione della quarta stagione, qui, la numerazione è stata stravolta dato che la casa di produzione americana Cinemax non partecipò alla prima, che era esclusivamente britannica) la serie più adrenalinica del piccolo schermo, Strike Back appunto, in una specie di reboot e prequel rinomato Strike Back: Retribution. Questa volta però con un cast completamente diverso e con quattro membri (due soldati e due soldatesse abbastanza gnocche, vedasi alcune scene hot) nuovi di zecca della Sezione 20, l'unità segreta inglese specializzata nell'antiterrorismo. Un cambio che sembrava presagire un risultato per buona parte, nonostante il rispolvero gradito dell'originale e straordinaria sigla iniziale, mediocre. E infatti sembra chiaro subito dopo i primi episodi che il nuovo cast, comprendente Samuel Wyatt (Daniel MacPherson), Gracie Novin (Alin Sumarwata), Thomas "Mac" McAllister (Warren Brown) e Natalie Reynolds (Roxanne McKee), senza dimenticare alcuni comprimari importanti interpretati da Michelle Lukes e Robson Green, non sembra affatto avere la stessa tempra, carisma e agilità del precedente duo.
Non aiutato anche da una trama ancor sempre più prevedibile e inflazionata, quella del classico terrorista che in questo caso aiutato dalla moglie dapprima infedele vuole distruggere il mondo, tutto sembra andare in malora, anche perché nonostante le stesse atmosfere e avventure ad alto tasso di adrenalina che avevano fatto la fortuna dei primi capitoli, qualcosa non è al posto giusto. Ma durante e verso la fine, una sorpresa gradita e il mantenimento di certi standard (ovvero l'aver mantenuto quel discreto livello di azione, suspense e thrilling, che hanno addirittura spinto la produzione ad un ulteriore rinnovo) risollevano in parte la serie e il giudizio conclusivo. La serie infatti, basata quasi esclusivamente su operazioni militari (salvo qualche parentesi sulla vita privata di alcuni personaggi) che si fa tuttavia (nuovamente) apprezzare per la realizzazione ottima e accurata dello svolgimento delle missioni in cui vengono immersi i protagonisti (al tal proposito tutti personaggi sono ben caratterizzati, arrivando a costruire anche qualche simpatica gag, un insieme di valori che rendono l'opera veramente godibile e interessante), arrivando a creare scene realistiche, adrenaliniche e ricche di suspense, spiazza gli spettatori con l'apparizione (comunque marginale ma di grande impatto narrativo) negli ultimi due episodi dei protagonisti delle precedenti quattro stagioni. Difatti Sullivan Stapleton e Philip Winchester, ora impegnati sui set di Blindspot e Law & Order: Unità Speciale rispettivamente, riprendono i ruoli dei sergenti Damien Scott e Michael Stonebridge, dando così nuova linfa ad un serial che sembrava se non morto, ma chiuso. Perché nonostante la ripetitività delle situazioni, che comunque non penalizzano troppo, dato che in un serial di stampo action o comunque di stampo militare è difficile trovare qualcosa di diverso da una trama scontata, e grazie ad un ritmo invidiabile e alla qualità tecnica, la visione diventa facile. Certo, i gusti son gusti e in verità questa stagione raggiunge solo la sufficienza, ma se cercate l'azione e se volete volete divertirvi e tenere l'adrenalina alta con scene d'azione spettacolari dovete almeno provare Strike Back, sia quest'ultima ma soprattutto le precedenti. Voto: 6
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