Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/07/2018 Qui - Credevamo ormai di averla sepolta nel dimenticatoio, credevamo che una delle coppie più irriverenti e divertenti del piccolo schermo fossero ormai passati alla storia, ed invece, dopo undici anni dall'ultima apparizione, è tornata Will & Grace, la famosa sitcom NBC. I quattro irresistibili ed inimitabili cavalieri di questo far west di risate sono ancora in grande spolvero: passano gli anni, e certamente sulla pelle corrosa da qualche ruga e sui capelli un po' più argentati, il fatto è visibile, ma lo stesso non si può dire delle inconfondibili interpretazioni, dei trascinanti personaggi che Eric McComarck, Debra Messing, Sean Hayes e Megan Mullally riportano sul palcoscenico, abbracciati e favoriti ancora da una sceneggiatura provocatoria, esilarante e divertente. Non a caso uno dei motivi principali del suo successo era ed è da imputare alla totale sconclusionatezza dei suoi protagonisti (personaggi a loro modo disfunzionali, comici nel loro essere pieni di difetti, e ricordarselo costantemente a vicenda, e nell'affrontare le sfide della vita quotidiana, sia quella amorosa che lavorativa, tranne Karen, Karen non ha mai avuto problemi di questo tipo). Ecco dunque che, nella loro assennatezza, gli autori hanno deciso di lasciare tutto come era, perché, come nello sport, squadra che vince non si cambia, ma è bene che anche il palcoscenico e gli schemi da seguire restino gli stessi. E infatti sembra che di tempo ne sia passato pochissimo dall'ultima volta che abbiamo passato la serata in compagnia della sitcom, anche perché, rinnegando lo "strano" finale dell'ottava stagione (giacché la conclusione era incompatibile con l'idea di riprendere le fila della storia), 11 anni dopo (e senza perciò prendere in considerazione il finale ma facendo credere che tutto fosse solo un sogno) tutto è uguale, Will, Grace, Jack e Karen sono tornati al punto di partenza come se nulla fosse accaduto. Ad esser cambiato sia dalla première di Will & Grace, che nelle successive, sono piuttosto i temi del racconto.
Il nuovo inizio coincide con una virata sull'attualità politica che non si era mai vista in 8 stagioni precedenti. Il primo episodio, divertente ma non irresistibile, è un riferimento continuo a Donald Trump e, addirittura, i due protagonisti si ritroveranno a battibeccare nello Studio Ovale. Da un lato, dunque, assistiamo ad una restaurazione in piena regola, dall'altro si nota l'intento degli autori di spingere il piede sull'acceleratore forse per tenere il passo con l'irriverenza (spesso a limite della volgarità, ma comunque garbata ed educata) che ha sempre contraddistinto la sitcom, cosa che tuttavia non sempre funziona ottimamente, anche se in generale, le caratteristiche e le dinamiche dello show (che non sono state intaccate da nessun avvenimento apocalittico, semplicemente riavvolte esattamente come un nastro, da capo) riescono nuovamente a divertirci. E per questo è ciò un revival decisamente gradito, cosa che in questi tempi è difficile trovare. Proprio perché questo revival (che non per caso è stato già rinnovato) non si adagia sugli allori, ma, seppur le scene e le situazioni sono vicinissime alla serie tv originale, esse si sforzano, si evolvono, si adeguano ad un pubblico cresciuto. Tuttavia non tutte le puntate, non tutte le situazioni sono eccezionali, anche se non ci si stanca mai delle battute ciniche e fuori luogo di Karen (la vera gioia di questa nona stagione e di tutte le altre prima, è dopotutto la mia protagonista preferita, noi che con lei un giorno piangiamo e negli altri ridiamo come dei matti per quelle scene tipicamente sue) e neppure della razionalità di Will o della sfiga di Grace (che in una delle puntate più folli si porta a letto tre generazioni della stessa famiglia di donnaioli). Eh sì, neanche della continua ricerca di Jack di un partner, a tal proposito trattare l'omosessualità così come Will & Grace (ovvero prenderla sul ridere) ha sempre fatto e che continua a fare (nonostante parecchie estremizzazioni) è sempre stato un aspetto positivo dello show, uno show personalmente non eccezionale ma ha che sempre divertito ed intrattenuto, come in questa efficace stagione. Voto: 6+
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