mercoledì 26 giugno 2019

Agents of S.H.I.E.L.D. (5a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/03/2019 Qui - Ne è passata di acqua sotto i ponti dall'incerto debutto di Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D. nel 2013. Ma con il passare degli episodi e delle stagioni (la recensione della terza la trovate qui), la serie (con funzione da collante tra le varie pellicole facenti parte del Marvel Cinematic Universe) si è sempre evoluto, non cristallizzandosi mai nella sua forma narrativa e introducendo elementi sempre nuovi, cercando di correggere i propri difetti. Ed è così riuscito ad imporsi, soddisfacendo a volte maggiormente rispetto a serie supereroistiche più pubblicizzate ma meno riuscite. E adesso, dopo Inumani impazziti, teschi infuocati e androidi in rivolta, è giunto il turno degli alieni. Infatti dopo aver affrontato le vicende legate al Framework lo S.H.I.E.L.D viene inaspettatamente inviato nel futuro, dove la terrà è stata distrutta e i pochi rimasti vivono in schiavitù. La squadra dovrà affrontare varie sfide, ma riusciranno a tornare nel loro tempo. Sarà così che tenteranno di cambiare il corso degli eventi, per evitare che il loop temporale si ripeta e la fine del mondo avvenga ancora una volta. Reduce da una quarta stagione non proprio accolta dalla critica in maniera positiva (non da me, che l'ho promosso nonostante alcuni problemi, qui la mia recensione), la quinta ondata di episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. è stata accompagnata da un certo scetticismo, ben giustificata poi dal basso grado di qualità di gran parte degli episodi proposti. L'ambientazione futuristica dei primissimi episodi serve solo da prologo per quello che poi è il fulcro narrativo dell'intera quinta stagione, il salvataggio della Terra dalla distruzione. Ma è purtroppo il modo con cui certi eventi vengono proposti allo spettatore che fa storcere il naso. I protagonisti, a mio avviso, vengono catapultati in futuro post-apocalittico introdotto narrativamente in maniera approssimativo, c'è bisogno, difatti, di seguire mezza stagione per riuscire ad unire tutti i puntini, e capirci qualcosa. La seconda parte della stagione fortunatamente (questa quinta stagione come detto si può dividere in due parti: quella ambientata nel futuro e quella nel presente, per impedire il futuro) sposta gli equilibri.
Il ritmo della sceneggiatura aumenta, la qualità pure, così come diventa fondamentale il modo con cui viene gestito il destino di alcuni storici protagonisti dello show, a tal proposito il finale di stagione è da tenere d'occhio in vista della sesta (ed ultima) stagione. Perché certo, la prima è quella più avventurosa, curiosa e simile al tono di Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D., i nostri eroi dovranno fare gruppo, salvarsi ed aiutare il prossimo, tutto in un'ambientazione completamente inedita e con personaggi nuovi ed interessanti, paradossalmente, però, è anche la parte più debole: dopo lo stupore iniziale, le potenzialità del Faro vengono poco sfruttate, riducendosi a dinamiche già viste altre volte nella serie tv. Tornati al presente, le cose migliorano decisamente: alle caratteristiche forti dello show viene mixato lo smarrimento dei protagonisti, che faticheranno ad agire come squadra in quanto consci del destino che li attende. Con il passare degli episodi si consoliderà un'atmosfera di ineluttabilità, con un futuro che sembra immutabile e il fatto che solo un evento "straziante" (che nessuno della squadra vorrebbe che mai si verificasse, su tutti Chloe Bennet/Daisy e Ming-Na Wen/Melinda May) sembri poter spezzare il loop temporale. Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. gioca in modo molto intelligente con le linee temporali, dando una sua interpretazione ad uno spunto spesso abusato come quello del destino da cambiare. I problemi e difetti ci sono comunque e nuovamente, dalla ripresa di una quantità non indifferente di situazioni e personaggi dalle passate stagioni, scomparsi in seguito alla conclusione delle loro storyline e ora riaffiorati un po' per caso, il loro ruolo all'interno della vicenda è sicuramente ben contestualizzato e funzionale, non si tratta di una sorta di parata sul viale dei ricordi fine a sé stessa, ma lo sforzo mnemonico richiesto allo spettatore è spropositato, fino alla scelta, seppur condivisibile di non ricorrere a massicci recap nei "previously on", che ha però portato gli sceneggiatori a partorire sezioni tristemente forzate, lente e deboli.
Però dopo queste parentesi mediocri Agents Of S.H.I.E.L.D. torna a carburare costruendo brillantemente mattone dopo mattone la via per un finale commovente. Anche in questa quinta stagione vengono proposti alcuni importanti riferimenti al Marvel Cinematic Universe, a tal proposito gli eventi ammirati in Avengers: Infinity War possono considerarsi, fino a prova contraria, concatenati al destino di Phil Coulson (sempre straordinariamente interpretato da Clark Gregg) e la sua squadra. Il problema, semmai, è che il film diretto dai fratelli Russo non fa MAI riferimento allo scontro per la Terra proposto nel finale di stagione di Agents of SHIELD. Si possono quindi considerare questi riferimenti forzatamente inseriti nello show, e magari solo creati per tirare su gli ascolti, oramai ai minimi storici. Il finale di stagione, collegamento al MCU a parte, regala le emozioni migliori. Poiché il destino di alcuni storici personaggi viene messo a dura prova, e le evoluzioni caratteriali propongono sul piccolo schermo importanti prove recitative da parte dei loro interpreti (dai "vecchi" soprattutto, da Iain De Caestecker/Fitz a Elizabeth Henstridge/Jemma Simmons e da Henry Simmons/Mack a Natalia Cordova-Buckley/Yo-Yo, non dimenticando i nuovi, tra questi Jeff Ward/Deke Shaw). Comunque tra i personaggi nuovi introdotti c'è soprattutto da segnalare quello interpretato dalla bella Dove Cameron. E insomma la quinta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. chiude un cerchio lungo cinque anni coccolando i suoi fan, emozionando e concludendo le storie dei suoi protagonisti. Un finale perfetto che però è solo un finale di stagione. Sarà difficile fare di meglio in futuro, e sono curioso di vedere cosa lo show sarà ancora in grado di offrire, cambiando struttura (stagione da 13 episodi) e dovendo fare a meno di un personaggio centrale. La seconda parte di stagione è qualcosa di davvero pregevole, mentre la prima parte ha zoppicato di più nonostante l'ambientazione spaziale offrisse molte potenzialità. In definitiva bene ma non benissimo. Voto: 6,5

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