sabato 15 giugno 2019

Ash vs Evil Dead (3a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/06/2018 Qui - Con la decima puntata della terza stagione, distribuita in Italia attraverso la piattaforma Infinity, si è chiusa una delle serie cult (più sorprendenti, spassose e demenzialmente sanguinose) degli ultimi anni, parlo ovviamente di Ash Vs Evil Dead. La serie infatti, dopo le prime due convincenti stagioni (qui la mia recensione), ha riportato sullo schermo uno dei personaggi più amati del cinema horror degli anni '80 e '90, Ash Williams, personaggio iconico in una terza stagione della serie (sempre ispirata dalla saga filmica originale) fortunatamente e nuovamente diretta dal suo creatore Sam Raimi, insieme ovviamente a Ivan Raimi e Tom Spezialy. Purtroppo non è cambiata la casa di produzione, la Starz, perché essa (imprudentemente forse e comunque senza preavviso) ne ha annunciato la sua cancellazione poco prima della fine di questa terza stagione. Una cancellazione forse fisiologica dato il pubblico di nicchia di appassionati e il bacino d'utenza ridotto, ma che fa abbastanza male. Perché seppur dalla messa in onda del primo episodio, sono passati ormai diversi anni e negli ultimi tempi non era difficile capire che la serie stava iniziando a dirigersi verso un epilogo, e seppur la chiusura non è avvenuta nel bel mezzo di un arco narrativo, giacché per quanto apra in realtà una finestra su un eventuale proseguo, l'ultimo episodio della terza stagione (che si conclude per certi versi in modo simile a quello alternativo de L'armata delle Tenebre e quindi cronologicamente slegato) chiude senza ombra di dubbio l'arco narrativo che ha contraddistinto tutte e tre le stagioni che compongono Ash Vs Evil Dead, la sua conclusione ci toglie la possibilità di divertirci nuovamente con uno dei personaggi più folli, divertenti e cazzuti di sempre e con una serie più spassose degli ultimi tempi in ambito horror, anche se in verità Blood Drive merita certamente di essere vista e apprezzata e mi è piaciuta leggermente anche di più.
Tuttavia a prescindere dalle scelte produttive e/o artistiche che hanno determinato la scelta della chiusura della serie possiamo dire che Ash Vs Evil Dead (anche in questa stagione) ha comunque aggiunto elementi importanti e interessanti (e da tenere in considerazione certamente) alla cosmologia de La Casa di Raimi (con l'inclusione di nuovi personaggi e nuovi mali da affrontare). Non solo abbiamo fatto delle scoperte eclatanti sulla vita familiare di Ash, interpretato sempre con brio dal mitico Bruce Campbell, ma abbiamo anche conosciuto due nuovi eroi: Pablo (il sempre convincente Ray Santiago) e Kelly (la sempre bella e gagliarda Dana DeLorenzo), ma anche altre scoperte sia dal punto di vista narrativo (vengono portati alla luce molti lati sulla storia del male e del Necronomicon) che tecnico (alcune scelte stilistiche relative alle inquadrature oltre che gli effetti usati per le creature mostruose sono da incorniciare). Non dimenticando che in questa terza stagione al trio di combattenti, composto da El Jefe, El Brujo e la tenace Kelly, si è unita in questa serie finale anche la giovane Brandy (Arielle Carver-O'Neill), figlia misteriosa di Ash Williams. Nella seconda stagione la nefasta Ruby, madre dei demoni o più comunemente "Mulier Daemonia Igni", si era alleata al team per combattere i suoi figli demoniaci e la sua controparte maschile, il demone Baal. In questa nuova avventura invece (la terza appunto), la madre di tutti i demoni e creatrice del Necronomicon (nuovamente e splendidamente interpretata dall'altrettanto mitica Lucy Lawless) è tornata a riprendere il proprio ruolo: quello del male invincibile, tentatore, ammaliante e distruttivo. Ma e quindi, tra lotte continue e sangue sparso senza sosta, il team è protagonista di un avvenimento inaspettato: l'apocalisse.
Apocalisse, il nemico primario e più potente, che fa capire come Ruby in realtà non fosse il male più temibile, trovandosi ella stessa a temere il nemico originario: gli oscuri e il demone Kandar. Lei che comunque, in mente, tramite un bambino, avrà un piano, lei che, non smetterà (come le spettacolari e strane putride entità demoniache) di scagliarsi contro "Ash ti sfascia" anche in modo divertente e soprattutto originale, difatti i siparietti di comicità sono ben distribuiti tra drammatiche e inaspettate morti ed estreme carneficine. Questo perché Ash vs Evil Dead non perde mai il proprio smalto e il proprio spirito, risultando continuamente originale, nonostante la difficoltà di reperire materiale sempre nuovo che non sia già stato fatto. Tanto che, dopo due stagioni basate sulle medesime caratteristiche, si aspettava in tal senso un netto calo di qualità. Calo che sorprendentemente non è avvenuto con Ash vs Evil Dead, che si è riproposto come prodotto di alto livello improntato sull'intrattenimento, lo stupore, l'estremizzazione e il piacere. Certo, la terza stagione in verità è inferiore alle precedenti, ma non necessariamente di meno spessore. Perché seppur l'intreccio è stato più incerto del solito (gli inutili Cavalieri di Sumeria), seppur alcuni personaggi come Kelly sono stati irrimediabilmente sacrificati, seppur diminuisce lo splatter, aumenta l'entrata di personaggi di contorno poco sviluppati, subentrano momenti alquanto sbrigativi, maggiorano i sacrifici poco radicali, la stagione e il finale fanno degnamente il loro lavoro d'intrattenitore piacevole e gradevole. A proposito e tornando al finale, un finale comunque perfetto sia per Ash che per lo spettatore, nonostante alcune pecche.
Perché certo, Bruce Campbell dimostra (nella dualità dell'episodio finale) di essere padrone di altri registri recitativi oltre a quelli di solito richiesti per il ruolo, ma non ho apprezzato che si sia chiuso in modo repentino e inusuale la storia di Ruby, dopo tutto quello che Lucy Lawless ha dato a questo show, e che nell'ultimo episodio siano completamente (e ingiustificatamente) assenti gli Oscuri. Non dimenticando che l'ultimo episodio (abbastanza "ingessato", anche se non si poteva chiedere di più), nonostante chiuda, come detto, in modo coerente, gioca (come in tutti gli episodi) moltissimo (forse troppo) sul fatto che Brandy (la carinissima figlia) è la copia del padre, sull'amore finalmente dichiarato tra Pablo e Kelly, sull'idea di "ultima battaglia". Sono infatti momenti anche troppo frettolosi, non troppo giustificati dalla scrittura, come nel caso dei dubbi di Ash, che infatti ci mette trenta secondi a cambiare idea. Tuttavia il resto procede abbastanza linearmente, anzi, l'ultimo è anche l'episodio più grande e spettacolare di sempre, e il demone Kandar fa la sua bella figura come nemesi finale da sconfiggere, una creatura "lovecraftiana" come giustamente ci si aspetta ci sia nella saga del Necronomicon. Comunque la puntata è meno divertente e più action del solito. Umorismo, scurrilità, sangue e un bel dito medio in faccia al mostro, il tutto accompagnato dalle note dei Deep Purple. Dopo la vittoria (giacché è nuovamente Ash a salvare il mondo grazie all'aiuto di un carro armato e del pugnale Kandarian), l'ennesima svolta: Ash si risveglia in un classico futuro post-apocalittico da Mad Max in cui i demoni sono tornati.
Salta su una macchina attrezzata per il combattimento verso una nuova avventura (che noi non vedremo mai, probabilmente, anzi, sicuramente) insieme a un'androide "molto esagerata" di nome Lexx (Jessica Green, che promette ad Ash di spiegargli tutto mentre guida), e via verso un futuro molto "groovy". Ed è proprio così che si conclude la serie. Un finale (in parte) aperto che ci avrebbe portati in un'avventura diversa dal solito (forse ancor più originale e che mi sarebbe piaciuta vedere, purtroppo, non sarà così) ma il network Starz, come già detto, ha deciso di non dare un'altra possibilità alla serie. Il Male infatti non tornerà sul piccolo schermo per una quarta stagione che in ogni caso molto probabilmente, ci meritavamo comunque, nonostante il calo di ascolti (americano). Certo, mai dire mai, però se si deve andare avanti in qualche maniera lo si deve fare solo ed esclusivamente se Raimi farà il regista, lo sceneggiatore e il produttore, altrimenti sarà tempo perso. Anche perché se Ash vs. Evil Dead è stata una scommessa ampiamente vinta, giacché non era facile riportare nel panorama televisivo attuale un franchise del genere, con il rischio di arrivare fuori tempo massimo, di non avere un protagonista all'altezza, di cadere sotto il continuo paragone con la trilogia originale (tutti rischi abilmente evitati grazie a un attore con un carisma d'acciaio, a due comprimari capaci di farsi ricordare, ad una serie che non si è mai risparmiata sul versante dello splatter e del disgusto), è grazie a lui. Lui che con l'uso sapiente del connubio tra humour e horror porta avanti con arguzia fino alle ultime scene questa (bellissima e spassosa) avventura durata tre stagioni. Ma un grazie va anche al suo team, ai protagonisti principali e il resto del cast, e a ultimi tutti coloro che hanno lavorato ad Ash Vs Evil Dead per averci regalato una bella dose di serate all'insegna del divertimento, che seppur si è conclusa, lascia bei ricordi. Voto: 7,5

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