giovedì 6 giugno 2019

Le due verità (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/11/2018 Qui - Dopo aver scritto la sceneggiatura sia di And Then There Were None (Dieci piccoli indiani) che di Witness For The Prosecution (Testimone d'accusa), entrambe per la BBCSarah Phelps (cresciuta cinematograficamente con il passabile Grandi Speranze) non s'è mica fermata, e ne ha adattato un altro (e non è detto che sarà l'ultima volta), sempre per la BBC, ovvero Ordeal By InnocenceLe due verità (appunto Ordeal by innocence) infatti, adattamento del 2018, prodotto da Amazon Originals, tratto dall'omonimo romanzo del 1957 di Agatha Christie e diretto da Sandra Goldbacher (Victoria), è il terzo dei sette adattamenti finora usciti (almeno così credo). La miniserie, nell'originale in tre parti, nella versione italiana in due, riadatta (dato che a quanto ne so l'ambientazione cronologica è diversa e alcune cose variano rispetto all'origine letterario) in tinte dark il famoso romanzo della Christie, particolarmente amato dalla stessa autrice: il risultato, seppur molto diverso dal romanzo di partenza (ma non posso comunque confermare), è apprezzabile e affascinante, con un grande approfondimento alle vicende personali dei potenziali colpevoli e delle loro storie. A differenza di altri libri (o film/miniserie) dello stesso genere difatti, le procedure dell'indagine investigativa non costituiscono in questo caso il fulcro della narrazione e ciò che soprattutto risulta centrale è la fine analisi psicologica dei personaggi, l'acuta disamina dei lati oscuri della natura umana e dei sentimenti di rancore e astio che si sviluppano silenziosi per anni fino a sfociare in un feroce atto di violenza. L'inaspettata risoluzione della storia (seppur non "nuova", nel senso letterario che cinematografico, dato che hanno usato lo stesso espediente conclusivo in parecchi film successivamente) sorprende più i lettori che gli spettatori, eppure qualifica Le due verità come una delle più apprezzabili e riuscite opere della regina del giallo inglese in tv.
Tuttavia, se eccezionale è il cast, e l'approfondimento sulle indagini è minuzioso, e nel finale si ha la sensazione piacevole della quadratura di tutto (anche se come detto esso vira in favore di una trama gialla più classica), purtroppo il ritmo è spesso esageratamente lento, tanto che francamente le tre parti avrebbero potuto tranquillamente essere due, anzi una. Ma andiamo con ordine, prima di tutto Ordeal By Innocence, che lo possiamo riassumere in una frase "una famiglia nasconde tanti oscuri segreti" (un po' come in Mistero a Crooked House) è ben interpretato, ha una buona atmosfera, una giusta ambientazione e una trama abbastanza contorta, essa infatti, che si svolge nella bellissima casa sul lago di Sunny Point, dove una facoltosa e ricca donna (interpretata da Anne Chancellorviene assassinata brutalmente, del suo omicidio viene immediatamente accusato il figlio adottivo Jack, noto per il carattere aggressivo ed impulsivo, salvo poi scoprire che diciotto mesi dopo un certo Arthur Calgary (interpretato dal Luke Treadaway di A spasso con Bob) afferma di avere (anche se ormai è tardi, è morto in carcere) l'alibi per scagionarlo, appassiona e coinvolge, anche se non a grandissimi livelli, perché il thriller che ne segue dopo l'introduzione è leggermente prolissa seppur intrigante, giacché mentre il padrone di casa (Bill Nighy, sempre indecifrabile) è in procinto di convolare a nuove nozze con la segretaria Gwenda (la giovane e procace Alice Eve) tutto s'infittisce, è ovvio infatti che se Jack non era l'assassino, allora deve essere stato qualcun altro che si trovava a Sunny Point. I vari membri della famiglia iniziano così a guardarsi con diffidenza gli uni con gli altri e la lussuosa dimora si rivela pian piano essere un covo di menzogne e di segreti inconfessati. Ma il segreto sarà svelato, e la miniserie, nonostante alcuni difettucci, grazie all'interpretazione del discreto cast (quest'ultimo comprendente anche la bella Ella Purnell del passabile fantasy Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali e Matthew Goodee ai pregi riscontrati, riesce a farsi apprezzare sufficientemente, anche perché il lavoro della maestra del mistero è ancora sempre attuale e in grado di stupire sinceramente e probabilmente tutti, lettori (nonostante le differenze con il libro) e spettatori. Voto: 6

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