martedì 11 giugno 2019

Supergirl (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/03/2018 Qui - Dopo la prima solo sufficiente stagione (qui la mia recensione) avevo sperato in un miglioramento, ma anche la seconda stagione di Supergirl, la serie televisiva ispirata dall'universo DC e versione femminile di Superman (anche se lui è tutt'altra cosa), si conclude e conclude nuovamente, senza infamia ma soprattutto senza lodi, un arco narrativo affascinante ma banale e superficiale. Perché seppur fin dalla prima stagione, la serie si è presentata con una storia tutto sommato semplice, non articolata, ma funzionante allo scopo di raccontare le vicende di Supergirl, in questa seconda parte, nonostante i temi diversi (quali l'imprescindibile amore omosessuale di Chyler Leigh alias Alex con la poliziotta Maggie e il razzismo tra specie) rispetto alla precedente (anche perché la nostra Kara è oramai cresciuta e più consapevole dei propri poteri e del suo ruolo), è sempre la stessa storia. Infatti, la struttura delle storie è simile in ogni puntata, un momento di apparente serenità viene interrotto dalla minacciosa presenza del villain di turno, che viene inevitabilmente sconfitto dalla protagonista. E poiché sono poche (e nemmeno così tanto diverse da tante altre) le vicende che ricorrono frammentate nelle puntate, tutto risulta già visto. Ma il problema maggiore è che alcune scelte (anche di scrittura) sono davvero e alquanto discutibili. Non solo e soprattutto il finale, seppur spettacolare (grazie ad uno scontro "importante") e melodrammatico (emotivamente coinvolgente), che altresì si chiude con un espediente narrativo semplicistico e con molte incongruenze logiche, ma anche molto altro. Su tutti la presenza di Superman che, introdotto a partire da questa seconda stagione e interpretato da Tyler Hoeclin, viene nuovamente "usato" come un burattino. A tal proposito forzare il "girl power", insistentemente e inefficacemente pressante da una Melissa Benoist (comunque sempre bella, brava e minimamente credibile, ma che forse necessita di più aggressività e incisività negli scontri, che molto spesso sembra non prendere niente decisamente sul serio e che troppo spesso è supponente ed onnipotente), che si permette di battere "fisicamente" suo cugino, mi sembra davvero troppo.
Tuttavia gli effetti speciali non risultano ingombranti, e sono anche di discreta qualità, e la storie si fanno seguire (anche perché tra pericolose organizzazioni criminali, alieni con cattive intenzioni e creature parassite che per millenni ha vissuto all'interno del corpo di un lupo, l'intrattenimento non manca). Purtroppo però ricorrenti e fastidiosi crossover con altre serie (soprattutto se si segue consecutivamente prima uno e poi l'altra e non in contemporanea), senza contare che queste forzature di trama non mi sembrano del tutto "utili", e alcuni episodi francamente evitabili, non aiutano. Anche perché ampio spazio è dato anche a personaggi secondari dello show ma senza alcun merito o utilità, non solo Winn e James, il primo che malgrado la storia d'amore con l'aliena non è riuscito ad uscire dal suo ruolo di spalla informatica e il secondo che ha avuto un percorso abbastanza fine a se stesso tolto l'episodio filler a lui dedicato (altresì abbastanza forzato l'inserimento di una trama da vigilante). Male anche i due marziani (Hank, David Harewood e M'Gann) che, uniti da una love story alla Romeo e Giulietta che pur banalmente era riuscita a stimolare l'interesse degli spettatori è stata mozzata prima che riuscisse a decollare per poi recuperarla in fretta e furia nel finale di stagione. Abbastanza fastidioso (oltre alla presenza ingombrante di Calista Flockhart alias Cat Grant e una mal sfruttata e mediocre Lynda Carter) che poi anche qui ci siano i Luthor, non solo la sorella di Lex, Lena, che certamente diventerà (perché adesso è sua amica) sua nemica, ma anche la madre Lilian che, rappresenta uno dei villain principali (che fa paura quasi mai) di questa seconda stagione. Interessante invece la (ben sviluppata) love-story tra Kara e Mon-El, l'alieno della navicella a fine della prima stagione, ed elemento cardine della stagione per la presenza dei suoi genitori alieni (il padre Kevin Sorbo), soprattutto la "pazza" madre (interpretata da Teri  Hatcher). Ma è davvero poco in confronto a quanto fatto nel precedente arco narrativo, anche perché questa seconda stagione di Supergirl si dimostra peggiore della precedente, colpa dell'introduzione ridicola del personaggio di Superman. Anche se nel complesso non male, perché la serie tv funziona, molti personaggi catturano e lo show risulta sufficientemente godibile (nonostante le scelte controverse seppur "politicamente corrette" della sceneggiatura). Tuttavia dire che Supergirl sia una serie veramente bella è un po' esagerato. Se ne ammira la costanza e la capacità (almeno in parte) di non fossilizzarsi sulle stesse dinamiche ma si può fare di meglio. Voto: 5,5

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