sabato 15 giugno 2019

C'era una volta (6a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/05/2018 Qui - Dopo la solo passabile quinta stagione (qui la mia breve recensione) avevo quasi deciso di non continuarla più a seguire, d'altronde non solo non si sapeva se sarebbe continuata, ma neanche se sarebbe mai arrivata in Italia data la "rinuncia" della Fox, invece dopo la mandata in onda da parte della Rai in orari personalmente però non consoni, e dopo perciò averla recuperata in altri modi, ho dato una possibilità alla sesta stagione di C'era una volta (Once Upon a Time), la serie fantasy della Abc, giacché nonostante non abbia mai davvero entusiasmato (e nonostante il solito canovaccio), ha sempre regalato piacevole intrattenimento. Per cui non che mi aspettassi granché da questa sesta, tuttavia la nuova (vecchia) storyline, che ci aveva lasciati alla fine della 5a stagione, con il ritorno della Regina Cattiva separata da Regina di Storybrook, all'inizio riusciva a rendersi interessante. Dopo però, con l'uscita di scena di intriganti personaggi prima (Mr. Hyde e Nemo) a discapito di altri insipidi dopo (Aladdin e la bisbetica Fata Nera, l'origine di tutto, alla fine), la prevedibilità prende (troppo) il sopravvento, e fulmini e saette che mi aspettavo finiscono per diventare qualcos'altro, qualcosa di seppur bello e finalmente conclusivo (almeno in parte), banale, convenzionale e poco coinvolgente. Proprio perché dopo ben sei anni, anche se Once Upon a Time ha superato le aspettative di molti ed i dubbi di moltissimi, l'idea azzeccatissima della prima stagione (cioè quella dei personaggi delle fiabe trapiantati nel mondo reale e di adattare ogni nuova storyline ad una sempre lineare e cronologica successione degli eventi) che già dalla seconda aveva iniziato ad arrancare, è poi andata sempre in peggiorando (seppur fortunatamente non malissimo e nella sufficienza). Certo, cosa ti potresti mai aspettare da una serie basata sulle storie Disney? In verità lo (in parte) stravolgimento narrativo di ogni fiaba (non tutte comunque) ha sempre sorpreso in positivo (non sempre però), ma in questa stagione la componente "emozioni" e lieto fine, in pieno stile Disney (non manca in tal senso una puntata musicale e il ritorno dei cliché), fanno prepotentemente capolino.
Perché anche se era comunque quello che finalmente si prospettava, dato che il finale della serie (che un po' mi è piaciuto e un po' no, dato che ci sono cose veramente assurde o tirate a caso) si inserisce perfettamente nella strada solcata dalle precedenti stagioni in un happy ending doveroso, esso avviene al termine di una stagione con più bassi che alti e nell'assoluta scontatezza. E' insomma il solito OUAT, che un po' ci piace e un po' ci fa arrabbiare, ma a cui vogliamo bene comunque, anche sul finale. Un finale praticamente perfetto, dove la storia principale è chiusa, la battaglia finale è stata vinta e chiunque poteva essere salvato da sé stesso è stato redento. Perché in effetti è chiaro come il season finale della sesta stagione sia stato pensato come un series finale, tuttavia esso contiene a fine episodio un colpo di scena finale che è un vero e proprio déjà-vu del pilot, che di certo non invoglia a continuare la visione di una serie che per me si è conclusa con la battaglia finale (perché ogni storia che si rispetti, favola o non, deve giungere alla sua fine e "The Final Battle" per me segna il capolinea di OUAT). Difatti il piccolo epilogo apre le strade ad una settima stagione ambientata qualche anno nel futuro per quello che viene chiamato un soft reboot, ovvero una rivisitazione della saga originale costituendone comunque una prosecuzione. Una scelta insomma che fa storcere un po' il naso, anche perché molti attori hanno già annunciato il loro ritiro nei loro rispettivi ruoli e per quelli che hanno deciso di rimanere la vicenda non sembra portare da nessuna parte (può bastare apparire nei soliti flashback?). In ogni caso, e ancora indeciso se proseguire o meno, mi sembra giusto tuttavia spezzare una lancia in favore della serie, perché nel bene e nel male, questo piacevole, divertente e sufficientemente gradevole viaggio, altresì ricco di emozioni (positive e non) che mi ha trasmesso in questi sei anni (stagioni), rifarei comunque daccapo. Voto: 6-

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