giovedì 6 giugno 2019

The Blacklist (4a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/12/2017 Qui - La quarta stagione di The Blacklist è stata davvero scoppiettante, un quarto capitolo diviso in due atti, esattamente come accaduto per altre serie (ma non per la discreta terza, qui la recensione). A quanto pare, allungare il brodo per riempire il vasto pentolone da più di 20 episodi non va più di moda, meglio dunque frazionare l'intera stagione in due trame legate e slegate allo stesso tempo fra loro, raccontare due storie diverse passando per gli stessi interpreti. Il contorno di The Blacklist: Redemption, lo spin-off della serie madre con protagonista Ryan Eggold e il suo Tom Keen, è andato invece ed ovviamente incontro ad un fallimento annunciato e repentino (era già chiaro che non sarebbe stata la stessa cosa). La quarta stagione di The Blacklist ha infatti ricordato ed evidenziato ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, che la serie partorita dal genio di Jon Bokenkamp vive e respira essenzialmente in due soli personaggi, la bella, confusa e continuamente sballottata tra una mezza verità e un'altra Elizabeth (Megan Boone), e quel mostro del piccolo schermo chiamato Raymond Reddington (un sempre più redivivo James Spader), gli altri (con tutto il rispetto) contano davvero poco (seppur qualcosa in più e di buono fanno). L'altro elemento era l'annosa questione che più attanaglia i fan della serie NBC: Red e Liz sono padre e figlia? Il midseason finale di potrebbe aver risposto alla domanda, seppur molti erano diventati i dubbi per colpa di Alexander Kirk (personaggio solo intravisto a fine terza), boss del crimine russo e marito di Katerina Rostova, madre di Elizabeth (ai tempi Masha), che nella prima parte di stagione, torna a reclamare la sua prole. Lui infatti convinto di essere il padre biologico la rapisce insieme alla figlia.
I dubbi però vengono ad insaputa di Lei, sciolti grazie all'incontro (dopo piccole vendette, fughe e sparatorie, sempre avvincenti ed appassionanti da seguire) tra i due contendenti, sembra essere infatti Red il vero padre. Anche se l'episodio epilogo del quarto atto di The Blacklist seppur conferma la notizia, che tutti a dir la verità avevano intuito, è anche l'antipasto, la scintilla di un nuovo nebbioso mistero, uno di quelli che saremo costretti a tenere in gola almeno fino all'arrivo della quinta stagione. Anche per colpa di Mr. Kaplan (la sua pulitrice personale e "villain" della seconda emozionante seppur leggermente non credibile parte di stagione) che, dopo aver voltato le spalle a Red, seppur per proteggere Liz, e dopo aver subito la vendetta di Reddington ed aver sopravvissuto ad esso, decide di mandare sul lastrico Raymond, riesumare tutti i cadaveri che il signore del crimine ha seminato nella sua lunga e spietata carriera, raccontare l'intera verità sul rapporto trentennale tra Red, Kaplan (di cui molto scopriamo del suo passato) e Katrina e il conseguente segreto nascosto, e sbandierare altresì il suo segreto rapporto da gola profonda con l'FBI e vederlo quindi marcire dietro ad una cella. Ma Reddington ha sempre un asso nella manica, e non tutto andrà secondo i piani. In ogni caso è proprio la battaglia tra Raymond e Mr. Kaplan la parte migliore, la virata decisa verso questo binomio ha garantito infatti un livello molto alto (comunque non eccelso e non sempre convincente) ad una stagione che invece stava soffocando (per colpa della quasi patetica prima parte, dove vediamo anche l'intro del deludente poi spin-off) nella noia. Noiosa sicuramente non sarà invece (almeno ci spero) la già confermata quinta stagione, che si prospetta molto frizzante (anche per il mistero di sopra e alcuni punti ciechi) e si propone di riconcentrare di nuovo le attenzioni su Red e Liz, ormai consapevole della paternità del primo. Si vedrà, ma nel frattempo non possiamo che promuovere anche questo quarto atto di una serie ormai divenuta cult che, pur con qualche imperfezione, continua a stupirci nei suoi balletti continui di colpi di scena. Voto: 6,5

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